Valle di Tovel nel Trentino

Data: 01/10/06

Rivista: ottobre 2006

Durante l’ultima vacanza in Valle di Non, ho avuto l’occasione di ritornare in Valle di Tovel, nel Parco Adamello-Brenta, poco distante dal paese di Tuenno. Qui, a 1178 metri di altitudine, si trova il celebre Lago di Tovel, chiamato anche “Lago rosso” poiché, fino al 1964, le sue acque si arrossavano durante la stagione estiva, in conseguenza della fioritura di un’alga batterica, il Glenodinium Sanguineum. Purtroppo, da qualche anno, il fenomeno è completamente scomparso causa l’inquinamento da parte dell’uomo.

Un sentiero facilmente percorribile e senza barriere architettoniche permette anche ai diversamente abili di fare il giro al lago. In verità il giro è un po’ lunghetto e, per chi non deambula “in proprio”, sarebbe opportuno usare una carrozzina elettrica. Se non è possibile, due le alternative: o trovate qualcuno disposto a spingervi o date di olio di gomito: l’aria è ottima!!

La passeggiata permette di ammirare lo splendido scenario di vette e ripide pareti, circostanti il lago, in cui si fondono sapientemente tempo e natura.

Consigliabile una visita al “Centro Visitatori di Tovel”, in cui viene spiegato il mistero dell’arrossamento del celebre Lago ed è possibile conoscere da vicino tutte le specie terrestri ed acquatiche che vivono nel parco. Tra queste, l’Orso Bruno, protagonista del progetto “Life Ursus”, riguardante la reintroduzione e la tutela di questo affascinante mammifero nel gruppo del Brenta.

Per non far prendere all’animale comode abitudini alimentari, la direzione del parco ha disseminato numerosissimi cartelli lungo il sentiero invitando i visitatori a non lasciare in giro i propri rifiuti, preda appunto dell’Orso Bruno che scende a valle durante la notte.

Protagonista di Tovel, è l’ambiente: l’aria fine delle alte quote e i suoni delle malghe, il silenzio degli alberi, l’incanto del lago, l’odore di terra e di radici di muschio, il vento dei pini e il gorgogliare del torrente Trensenica che scompare inghiottito nel sottosuolo e poi riaffiorante per pochi giorni nei laghetti effimeri e in seguito di nuovo nel torrente. Proprio per questo, per meglio tutelare il paesaggio e l’ambiente, la direzione del Parco, ha istituito durante il periodo estivo, un comodo servizio bus-navetta con partenze dal Parcheggio, Bar Capriolo con arrivo al Lago.

A conclusione di questo viaggio, consiglio di concedervi, per un giorno, una vacanza dall’automobile e lasciarvi guidare dalla magia del Parco, facendo propria questa frase celebre di Marcel Proust:

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.

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