La startup videoludica lombarda Cloverbit, debutta sul mercato un videogioco che racchiude una fascia di persone solitamente escluse da questo hobby, ipovedenti e ciechi. Sviluppato da Marco Donati, Dario Festa, Andrea Guarneri ed Eraldo Zanon, le quattro colonne portanti della software house alle porte di Milano.
Per lo sviluppo di un audiogioco, un videogame pensato per i giocatori non vedenti, la storia è fondamentale perchè deve avere un aspetto impeccabile in termini trama. Trama scritta da Stefano Stradaioli, ispirandosi al medioevo nordico è riuscito a dare delle descrizioni vive degli ambienti in cui il giocatore si trova immerso, fornendo precise informazioni geografiche e storiche.
Nella maggior parte dei videogiochi la componente audio, il realismo nella realizzazione e spazializzazione dei suoni, è posta in secondo piano rispetto alla grafica, nel caso di Echoes From Levia: Soulbound, sottolinea Donati, è il contrario. Per lo sviluppo dell’audio sono serviti sei mesi per realizzare un software che elaborasse i suoni tenendo in considerazione condizioni importanti, come la posizione del personaggio, se è all’interno o all’esterno di un oggetto, spiega il Project coordinator.
Donati sottolinea che Echoes From Levia Soulbound non uscirà su console, me per PC, disponibile su Windows, Linux e Mac i quali forniscono diversi strumenti software o funzionalità accessibili a utenti con disabilità visive, dalle schermate a elevato contrasto, alle funzioni di ingrandimento di testo e immagini, fino ad arrivare ai screen reader, programmi che leggono il testo presente sullo schermo.
Malgrado sia un settore di nicchia Cloverbit vanta di un nucleo di appassionati estremamente attento allo sviluppo dell’audiogioco. Sia su Facebook che su forum specializzati sono stati contattati da diversi giocatori che desideravano maggiori informazioni sul prodotto.
L’avventura sta per iniziare! Echoes From Levia Soulbound uscirà entro la fine di aprile su PC.