La fondazione Museo Storico del Trentino, ci offre questa suggestiva mostra promossa dalla Provincia autonoma di Trento e situata nelle vecchie gallerie di Piedicastello ormai (ovviamente) non più transitate dalle macchine. Noi di Prodigio abbiamo però voluto far conservare alle gallerie parte della loro antica funzione, attraversandole con un seppur inusuale veicolo: la carrozzina di un disabile (il presidente della nostra associazione). Il nostro scopo era, oltre quello di goderci una bella esposizione, quello di accertarci che le gallerie non fossero state completamente snaturate, al punto di non consentire (o consentire con troppa difficoltà) il passaggio di simili mezzi a quattro ruote. Neanche a dirlo, il nostro verdetto è stato complessivamente positivo.
D’altronde sarebbe stato imbarazzante che queste “scorciatoie ricavate nelle viscere delle montagne” le quali (come ne scrive a proposito il Presidente della nostra provincia Lorenzo Dellai) “non vedranno più scorrere automobili, ma veicoli della nostra memoria, inedito osservatorio di quel flusso continuo fra passato, presente e futuro”, mancassero di una così basilare anche se poco retorica funzione.
Qualche pecca c’è, come qualche passaggio un po’ strettino (ma proprio per fare i pignoli) e un gradino un po’ fastidioso al termine delle piccole rampe che consentono l’accesso alle casette espositive della galleria bianca. Resta il fatto che le rampe almeno c’erano, e la nostra carrozzina ha potuto percorrere l’intero percorso della mostra, autonomamente e senza particolari difficoltà.
Non esitiamo perciò a complimentarci con la previdente organizzazione; complimento che si estende anche ai contenuti della mostra, dedicata alla Grande Guerra, tema di costante attualità che ancora tanto può insegnare al Trentino, con il suo “popolo scomparso”, disperso e lacerato durante il conflitto. Sempre per usare le parole di Dellai, le Gallerie “dovranno essere un luogo di formazione rivolto a tutte le età, per poter riflettere criticamente, anche grazie all’impiego di tecnologie avanzate, su chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare”. Non nascondo che dal punto di vista della formazione avrei apprezzato anche qualche basico cenno storico generale sulla prima guerra mondiale o su personaggi come Cesare Battisti, argomenti che certamente tutti dovrebbero conoscere grazie alla scuola ma che “un luogo di formazione rivolto a tutte le età” potrebbe, perché no, aiutare a ripassare anche partendo da zero. È però anche vero che la lettura dell’abbondante materiale informativo, tra libri e brochures, disponibile alla mostra (o meglio ancora l’utilizzo di una delle guide) può probabilmente colmare qualcuna delle eventuali lacune. Comunque sia le informazioni offerte dalla mostra sono innumerevoli, dettagliate e volutamente mirate su tanti particolari argomenti che spaziano dalla Campana dei caduti al Sessantotto con le sue “contro celebrazioni” e “rivisitazioni ideologiche” del conflitto.
Complessivamente questa interessantissima mostra, di cui sottoscrivo una breve descrizione tratta dal già citato materiale informativo, può dirsi (anche grazie alla sua più o meno facile reperibilità e all’ingresso gratuito) davvero alla portata di tutti, disabili compresi.
«Le Gallerie, questo grande e straordinario spazio reso disponibile dalla costruzione di due nuovi tunnel stradali, ci hanno dato la possibilità di sperimentare un modo nuovo di rappresentazione della storia.»
«Le Gallerie rappresentano al contempo un evento espositivo sulla storia della Prima Guerra Mondiale e un esperimento per comunicare e rivivere il passato attraverso nuove modalità.»
«Una galleria è nera (da sud a nord), l’altra è bianca (da nord a sud). La galleria nera è una fantasmagoria, una vera e propria sfilata di fantasmi. I cinque anni nei quali si combatté la Grande Guerra scandiscono la progressione mentre le voci e le immagini di persone comuni si uniscono in un racconto corale. La seconda galleria è divisa in tre sezioni. La prima contiene una sequenza di otto casette che ricordano le baracche delle “città di legno”: i campi profughi. In ciascuna di queste un momento chiave della memoria della guerra dal 1921 fino agli anni Novanta: la costruzione dei monumenti, la fondazione dei musei, lo sviluppo degli archivi, la creazione di nuovi riti commemorativi. Nella seconda sezione trovano spazio gli oggetti, le fotografie e i resti materiali che documentano il modo in cui la guerra fu vissuta dalle persone normali. La terza sezione è dedicata alle mostre temporanee e alle attività promosse dalle associazioni che operano sul territorio trentino, ci sono tre strutture pedagogiche: un’ aula scolastica, un laboratorio digitale e un workshop. Un’ edizione virtuale de “Le Gallerie” è disponibile su “Second Life” e può essere visitata cercando “le gallerie della memoria”.»
Il percorso nelle gallerie di Piedicastello dal titolo “1914-1918. I trentini e la Grande Guerra. Un popolo scomparso e la sua storia ritrovata” è aperto al pubblico dal 19 agosto al 16 novembre 2008 con questi orari: dal 19 agosto al 23 settembre: dalle ore 10 alle 19; dal 24 agosto al 16 novembre: dalle ore 9 alle 18; l’ingresso è libero – lunedì chiuso
Durante il periodo di apertura sono previste visite guidate e attività didattiche.
Info: Fondazione Museo Storico del Trentino, Via Torre D’Augusto 41, 38100 Trento, tel. 0461-230482.