Visitare Berlino

Data: 01/06/06

Rivista: giugno 2006

L’occhio distratto vi sarà caduto sul titolo, perché tenete ben chiuso in cassaforte uno dei biglietti per la finale o perché vi apprestate a seguirli alla televisione nei caldi giorni di giugno. Sperate forse di vedere i campioni italiani finalmente insieme e non più avversari, pronti a regalarvi grandi soddisfazioni o semplicemente a farvi dimenticare le ultime poco piacevoli vicende calcistiche.

Poi si arriverà alla finale e forse sarete già a Berlino o davanti alla televisione, al caldo, e in fondo, perché no, direte “finalmente la finale: non se ne può più di star chiusi in casa!”

Per chi andrà a Berlino. La capitale della Germania esce da vicende storiche così complesse, tali da segnarne ancora profondamente gli aspetti sociologici che faticano ad essere mascherati dai nuovissimi e spettacolari grattaceli di Postdamer Platz. La città vi stupirà per la sua mancanza di un centro storico, di un’area pedonale, come la intende un italiano medio, ma ne apprezzerete i collegamenti: non dovrete essere in anticipo sull’anticipo per prendere il vostro volo di ritorno, i mezzi pubblici (metropolitane ed autobus) sono efficientissimi! Le linee accessibili sono chiaramente segnate in ciascuna mappa della metropolitana ed adeguatamente segnalate nelle stazioni.

In città si trovano moltissimi ristoranti e pizzerie italiane dove si mangia davvero bene. Come riconoscerle? Il metodo dell’affollamento rimane un buon sistema.

E per chi non va a Berlino e del calcio non gli interessa poi molto? Può essere un buon momento per vedere o rivedere Berlino attraverso l’occhio di Rossellini che racconta in “Germania anno zero” la capitale vissuta da un bambino subito dopo la fine del conflitto mondiale. Di tutt’altro spirito la commedia di Billy Wilder “Uno, due, tre” girata nel 1961, anno della costruzione del muro. “Germania in autunno” affronta gli anni del terrorismo in Germania, mentre “Christiane F. Noi ragazzi dello zoo di Berlino” narra in modo crudo il rapporto tra giovani e mondo della droga. “Good bye, Lenin!” racconta la caduta del muro e i tentavi di un giovane di rappresentare alla madre, convinta socialista finita in coma prima della caduta del muro, il mondo ancora diviso. Qualche scorcio in più della città è dato da “Lola corre”, film del 1998: Lola deve trovare 100.000 marchi in venti minuti per salvare la vita al suo ragazzo.

Qualsiasi cosa guardiate buona visione!

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