Pino, Carlo e Ugo hanno lanciato l’idea, che è stata raccolta e sviluppata, un’idea che sta prendendo forma con sponsor lontani ma più vicini di quanto sembri: il Comune di Trento, il Consiglio dei Ministri, l’Unione Europea e il Centro Itard di Piacenza. E’ nato un vero pro.di.gio., un progetto di giornalismo vero perché la nostra carta parla e cammina con le nostre idee e con l’aiuto della S.A.D. di Trento…
Il nostro passo vuole essere fermo, rispettoso, ma anche disincantato ed esplicito, nella convinzione che si possa rimuovere quella patina di apatia che fa di un handicappato un handicappone… parola di Pino, solida come il legno stagionato. E visto che ci siamo, l’ironia e l’autoironia fanno la loro parte, discrete o fragorose a seconda dei casi, per condire il tutto con un po’ di spirito. Non ci resta che augurare buona lettura a tutti. – Elena Martinelli
PRO.DI.GIO è un giornale nato per volontà di un gruppo di disabili, giovani con disagio psicologico e sociale, studenti e disoccupati… Vogliamo essere soggetti attivi e protagonisti della nostra vita, per trasmettere la nostra esperienza a tutta la comunità. Daremo spazio e voce anche ad altre associazioni e cooperative, nonché a singoli cittadini, per favorire uno scambio culturale e di esperienze tra la nostra città e il resto delle comunità locali, nazionali ed estere. – Giuseppe “Pino” Melchionna
Pro.di.gio (progetto di giornale) è rivolto a tutti e intende raccontare la quotidianità del disagio, la realtà della nostra Trento, le cose che funzionano e talvolta denunciare inefficenze o carenze. La nostra intenzione è di colmare un vuoto dell’informazione sui temi della disabilità, del volontariato, dell’associazionismo. Temi che non “bucano” sui mezzi di informazione se non quando sono in relazione a fatti di cronaca ‘nera’. – Carlo Nichelatti
…Disagiati noi stessi racconteremo il nostro disagio e il disagio degli altri. Proprio perché a stretto contatto con certe condizioni, noi siamo in grado di capire meglio il malessere che ci circonda, e quindi abbiamo la presunzione di raccontarvelo come si deve o come si dovrebbe o si potrebbe. Questo è il nostro pro.di.gio o progetto di giornale… un prodigio che vuole in qualche modo alleviare il nostro disagio e diventare un impegno per la vostra riflessione, abbattendo muri di omertà e l’indifferenza… Questo che ora avete sotto gli occhi è per voi un progetto di giornale, per noi il primo dei nostri prodigi. – Giulio Pradi
Si parlerà dunque di fatti e di persone che spesso non hanno voce e di fatti che spesso non fanno notizia. Si andrà ad indagare negli angoli nascosti della sofferenza. Per suggerire, a chi di dovere, come aiutare chi non ha il modo di dialogare con le istituzioni per scelta, per incapacità, per mezzi insufficienti di comunicazione o quant’altro. Si cercherà di risolvere problemi invisibili ai più ma che riguardano, trasversalmente, gran parte della popolazione. – Antonella Fiorito
Naturalmente il giornale saprà, se necessario, tirare fuori i denti denunciando all’opinione pubblica abusi e negligenze da parte di chicchessia e per questo scopo metterà a disposizione le sue pagine… Pubblicheremo fatti e inchieste, recensioni e critiche, lettere dei lettori, vignette, fotografie, ma pensiamo anche a una bacheca delle promesse fatte e mancate…. – Ugo Bosetti
Da una ricerca locale sui media, l’informazione sul disagio che genera emarginazione si trova agli ultimi posti. Quale augurio possiamo fare a questo “prodigioso” mezzo di informazione? Al pari di una stella appena nata, l’augurio più bello è che possa brillare su un settore ancora troppo buio per tanti, tanti anni. – Romano Turri
Il nostro sarà un laboratorio di inchieste, testimonianze, approfondimento di notizie. Già avvezzi tutti noi alle prove difficili, siamo consapevoli che ci attende un arduo compito… Il nostro traguardo principale è la promozione della dignità umana e delle sue risorse. La nostra attenzione verrà posta a quelle realtà che non hanno scelto il proprio disagio come stile di vita. – Walter Mezzavilla