Dal sito on line Dagospia una notizia pubblicata dal settimanale di cronaca mondana Vanity Fair: La Porsche parcheggia nel posto degli handicappati. Scende Bobo Vieri (nella foto). II tassista gli fa notare il divieto, lui gli lascia le chiavi e se ne va al bar con una bella brunetta. Arrivano i vigili ma, grazie al tassista, l’auto non è rimossa.
Il bomber ringrazia con una cena. Solo che il ristoratore dice: «Qui Vieri non paga mai». Il nostro Bobo non è il primo a deluderci… ricorderete certo il Del Piero di in terreno acquistato e poi rivenduto ad un’associazione di disabili con una cresta da 420 milioni.
Curiosi questi “pallonari”: sempre disponibili a far opere buone e elargire magliette sudate a telecamere accese, appena girano l’angolo diventano quello che sono in realtà…
George Clooney, bel tenebroso dello spot “No Martini? No Party!” ha dato sfoggio di umanità e altruismo. Come? Accettando di fare il testimonial per una campagna no-profit contro le malattie cardiovascolari. Bravo, 7+! avrete esclamato tracimando ammirazione! Niente di più sprecato: il vecchio George ha indossato per tutta la campagna televisiva una giacca prodotta dalla ditta tessile finanziatrice dell’operazione. È ricorso, insomma, al consumatissimo trucchetto di fare pubblicità che non fa pubblicità: una vera schifezza poiché la pubblicità invisibile è più insidiosa di quella palese, ci trova inermi di fronte al suo potere di persuasione e ci frega di più e meglio.
Ebbene, George, per la pubblicità camuffata ti perdoniamo, se ne vede tanta, ma che tu sfrutti per due soldi le preoccupazioni di cardiopatici e familiari nascondendoti dietro una campagna no-profit, è da gaglioffi!
Gorge la prossima volta, invece di un Martini, fatti un bicchierino di varechina: con il pelo che hai sullo stomaco ti farà solo bene…