W le vacanze… per chi può!

Data: 01/08/02

Rivista: agosto 2002

In via di smaltimento o quasi la delusione per l’eliminazione dell’Italia dai recenti mondiali coreani, ormai agli sgoccioli nel conto alla rovescia prima di imbarcarvi in macchina stracarichi di valige, angosciati dai prezzi che potreste trovare sotto e dietro gli ombrelloni, ecco ci pensiamo noi a metterci ulteriormente di traverso ai vostri pensieri con il nuovo numero di agosto. Ma non preoccupatevi troppo!

Vogliamo lasciarvi alle vostre agognate vacanze estive senza tediarvi con argomenti troppo impegnativi: in fondo chi lavora tutto l’anno ha il diritto – dovere di mettere la testa in stand by senza sentirsi gracidare alcunché negli orecchi.

Ma non per tutti è così… c’è chi è obbligato a rimanere in città per i più svariati motivi, non ultimo quello di badare ad anziani soli e soprattutto non autosufficienti stipati in camerate di anonime case di riposo. Proprio a loro va il nostro editoriale.

Grande problema quello degli anziani: ve lo ricordate il motivetto di Domenico Modugno “e il vecchietto dove lo metto?”.

Continuava poi con un “non si sa” come dire che il vecchietto resta un ingombro quando non si sa dove piazzarlo, si tratti del tempo dell’estate o del resto della vita.

La nostra Giunta provinciale non lascia quasi passare giorno senza esternare sui media qualche preoccupazione per i posti disponibili ed i costi dell’assistenza agli anziani ormai giunta al 7% del bilancio con una spesa pro capite di 481 euro. Le spese sociali peseranno sempre più nei bilanci delle amministrazioni pubbliche poiché il costante allungarsi dell’età media si accompagna all’aumento della popolazione non autosufficiente. In media una donna di 75 anni ha davanti a se 2 anni ed un mese di vita con accettabili difficoltà, tre anni ed un mese con qualche incapacità ad essere autosufficiente nello svolgimento delle proprie occupazioni quotidiane (mangiare, vestirsi, fare le scale), due anni e tre mesi con serie difficoltà di movimento, quattro anni e cinque mesi con disabilità fisica o mentale (dalle incapacità di camminare ai disturbi mentali).

Benvenuta quindi la sanatoria del Governo sulle badanti (quasi mille in provincia) che potranno essere messe in regola senza troppi vincoli burocratici. Molti anziani saranno assistiti a casa loro, nel loro ambiente di sempre e sfuggire a quella specie di parcheggio finale che nonostante i grandi sforzi rimangono sempre le case di riposo.

Benvenuta anche la presentazione di una nuova delibera con cui la Provincia intende organizzare il servizio civile volontario, il sostituto di quello della leva obbligatoria. Gran colpo questo se andasse in porto perché garantirebbe alle realtà dell’associazionismo un supporto umano del quale non può fare a meno. Anche pro.di.gio. è in questa situazione: Pino continua a reclutare nuovi volontari per mandare avanti la baracca ma come ben sappiamo, essi dedicano il proprio tempo libero al prossimo senza poter garantire continuità o rispetto regolare degli impegni presi. Con il “Servizio Civile Volontario” ci sarebbero invece molte più certezze per le associazioni poiché i volontari sarebbero inquadrati e pagati dall’ente pubblico. Non grandi cifre naturalmente, pare che percepiranno per il loro impegno circa un milione al mese più una serie di agevolazioni a fine servizio in caso di partecipazione a concorsi pubblici bensì l’opportunità di dedicare agli altri un anno della propria vita.

Per ora nulla è dato sapere di ufficiale: abbiamo spulciato perfino sul sito del Ministero degli Interni per informarci al riguardo ma vi abbiamo trovato ben poco.

Ora una piccola annotazione su un fatto dal grande eco due estati fa: allora Ivana Chemolli, direttrice del Centro per la Sclerosi Multipla “Franca Martini” di via Taramelli a Trento, fu investita da una serie di accuse gravi per presunte irregolarità amministrative nella gestione del Centro. Pro.di.gio., pur senza mai citare Ivana o fatti che potessero ricondurre al suo nome, aveva preso lo spunto dalla vicenda per stigmatizzare un certo modo di distribuire denaro da parte dell’Ente pubblico senza effettuare rigorosi controlli preventivi sulle intenzioni e successivi sulle gestioni e sui bilanci. Stritolata da un ingranaggio politico – giudiziario – mediatico, Ivana fu costretta a dimettersi nel luglio 2000. Oggi, luglio 2002, le accuse sono finite in archivio e le viene riconosciuto di aver tenuto un’amministrazione corretta. Poche righe sui giornali e poche parole in TV per comunicare che tutta la vicenda strombazzata sugli stessi giornali e stesse TV per mesi (perlomeno da aprile a settembre 2000) erano tutte favole senza fondamento. Poca roba in verità per ridare dignità ad una donna privata con la forza della direzione di un Centro di riabilitazione per il quale aveva dato tantissimo. Non sappiamo quale sarà il suo futuro, se tornerà o meno alla guida del Centro: noi glielo auguriamo e le diciamo fin da adesso: bentornata Ivana!

Ma adesso spazio ad una breve presentazione di questo numero di pro.di.gio., il tredicesimo (non crederete al malocchio?). Il giornale, in fede di quanto promesso all’inizio, esce leggero nei contenuti e nelle pagine, soltanto otto.

Dopo la consueta apertura per così dire burocratica sulle decisioni prese nei palazzi ufficiali, parleremo del nostro presidente Pino e del riconoscimento “Quando la volontà vince ogni ostacolo” da lui ricevuto lo scorso giugno a Pergine dai Rotary Club. Il “nostro” saltabecca ormai settimanalmente da premiazioni a riconoscimenti, da tavole rotonde a cattedre scolastiche tenendo alto il profilo dell’associazione Prodigio e del giornale da essa edito: proprio quanto ci si attende da un autentico public relations man a costo zero qual’è lui!

Vi incuriosirà poi un pezzo, ma forse sarebbe meglio definirlo monito, sul consumo da parte nostra del tempo quotidiano: spesso lo buttiamo via senza renderci conto della sua irrecuperabilità rispetto a nostri progetti.

Seguiranno le amare considerazioni di uno dei genitori in prima linea sulle terapie inconcludenti contro l’autismo portate avanti da troppi addetti ai lavori con stile da gente che “si è sistemata”. Lascia spazio ad un po’ più di ottimismo la seconda parte del pezzo inviatoci da Vincenzo Andraous in tema di carceri e carcerati.

Il giornale è completato poi qui e là da altri articoli tra cui una spigolatura su una decisione davvero fuori tempo presa dalla Regione Piemonte per una struttura per mielolesi e la recensione di un libro.

In chiusura, come sempre, la rassegna stampa piena di notizie spigolate qui e là dalla stampa locale e nazionale. Buona lettura e buone vacanze a tutti.

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