Welfare Trentino

Data: 01/10/17

Rivista: ottobre 2017

Categoria:Sostenibilità e innovazione

Il “Welfare a Km Zero” vuole sostenere e rafforzare il tessuto sociale nella società trentina, tale percorso è stato ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto presentato pubblicamente nel 2015, sia la Provincia, sia la Fondazione De Marchi hanno subito aderito con l’obiettivo preciso di individuare nuove risorse partendo dalla comunità nel suo insieme.Per il 2017 sono state individuate, complessivamente, risorse finanziarie pari a 750.000 euro, infatti la Fondazione Caritro ha stanziato contributi per 500.000 euro a sostegno dei progetti che andranno ad aderire al “Welfare a Km Zero”, inoltre la Provincia aggiunge 250.000 euro destinati alle Comunità e al Territorio Val d’Adige per un ulteriore accompagnamento dei progetti sviluppati nel percorso. «Gli strumenti del Welfare tradizionale non sono più sufficienti per affrontare tutti i cambiamenti della società, sempre più esposta a fragilità, frammentazione, nuove solitudini – ha spiegato l’assessore Zeni -, per questo rivolgersi al Welfare generativo è strategico: dobbiamo cercare sempre più di costruire reti fra soggetti diversi perché su questo ci giochiamo la tenuta della comunità.» Ma cos’è il Welfare Generativo? Esso costituisce lo sviluppo successivo al “Welfare Classico”, che, da insieme di interventi a sostegno delle fasce fragili dei cittadini diventa un agente di attivazione di tutte le risorse, comprese sia le persone che le loro potenzialità in modo da sviluppare maggiormente l’inclusione sociale e la coesione territoriale. Questo stadio successivo di Welfare rispecchia completamente l’impostazione della legge provinciale sulle politiche sociali (LP 13/2007), che va ad individuare non solo l’ente pubblico, ma coinvolge a pieno titolo sia i cittadini singoli o associati, ma anche le famiglie, le organizzazioni sindacali ed anche tutti quei soggetti economici for profit. Cristian Bua

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