Ciao a tutti!
Sono Remedios, ma mi piace di più essere chiamata Reme, classe ‘94, nata e cresciuta in Spagna.
Sin da giovane sapevo che non c’era un futuro per me fuori del giornalismo, mi sono sempre immaginata in una redazione. Mi sono laureata all’Università di Siviglia e da allora ho cercato di ottenere un punto d’appoggio nel giornalismo.
Come fa una ragazza spagnola a finire a Trento? Grazie ai progetti di solidarietà internazionale. La mia relazione con il volontariato inizia da piccola quando, influenzata da mia sorella, ho fatto volontariato in una scuola estiva inclusiva, dove ho imparato ad essere paziente e comprensiva con realtà diverse dalla mia.
Grazie al programma di volontariato europeo Erasmus+ sono arrivata a Trento proprio durante la pandemia, quando tutto era fermo. Nonostante la paura e i dubbi in valigia, ho cominciato una nuova vita qui e perciò mi sento fortunata.
Per un anno ho collaborato all’interno del programma “European Solidarity Corps” con una associazione locale impegnata in scambi e progetti internazionali, e ho avuto la possibilità di iniziare a parlare italiano. Ma il mio progetto stava per finire e non ero pronta a dire arrivederci al Trentino. Avevo ancora molto da fare e molte persone da conoscere. È qui che è entrato in gioco il progetto “Comunità Narrante” dell’associazione Prodigio insieme al Servizio Civile della Provincia di Trento. È una grande opportunità per me, come giornalista, poter entrare nelle dinamiche di Trento, conoscere il tessuto sociale della regione e migliorare il mio italiano scritto.
Alla fine di quest’anno, spero di aver imparato da altre realtà e di poterle comunicare per iscritto.
Sono molto grata di poter vivere a Trento per un altro anno, non vedo l’ora di vivere il mio futuro qui.