RIMANE L’INVERNO

Data: 01/02/22

Rivista: febbraio 2022

Categoria:Poesia

Chiedo il divorzio.

Sempre al solito posto.

Mi dovevano avvisare, 

che il tempo sarebbe passato così velocemente.

Mi sarebbe stato utile un manuale.

Per poi accorgersi che la vita, 

con un manuale è tutta uguale.

Un figlio come tanti, 

prende una spada e dice: “sono tuo padre”.

Ma un padre ama.

E non usa la lama.

Il pane caduto a terra lo si bacia.

Senza questi gesti, 

l’amore perde la sua efficacia.

E adesso guardatevi negli occhi.

Fanno male questi specchi.

Un sentiero pieno di sassolini tolti da scarpe stanche.

Scarpe di bambini uccisi dalle mani bianche.

Sotto il cielo svedese iniziano il volo tre colombe.

Partendo dal pavimento di una scuola.

E adesso il sole le divora.

Una chiesa investita dal colore, 

non è una chiesa,

ma un miracolo.

E questa chiesa sotto il monte, 

mi fa dimenticare ogni ostacolo.

Nelle difficoltà e nella bravura.

Il rispetto deve essere di egual misura.

E io non mollo.

Non discrimino i giorni brutti.

Perché si sa che son quelli, che poi daranno i frutti.

Ma figurati se qui ascoltano.

Qui si discriminano anche le persone.

E poi in un amen, le si lasciano sole.

Qui rimane l’inverno.

In questo mondo moderno.

Dove contano più i pixel, che le stelle.

Quando la libertà, la danno proprio quelle.

E quando i pagliacci non faranno più paura,

la notte non sarà più scura.

E quando le uova di dinosauro, cesseranno di esistere.

Allora la terra, 

sarà un posto migliore in cui nascere.

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